NUOVA NARDO´ - SAN PAOLO BARI 2-1

 Mujesan e Corallo schiantano l'ostico San Paolo

  • Baresi in vantaggio fino all'80', poi esce il Toro...
  • Turbolento dopo-partita: scontri negli spogliatoi

NUOVA NARD§´ - SAN PAOLO BARI 2-1 (0-1)

RETI: 35` Laboragine (S), 80` Muiesan (N), rig. 89` Corallo (N)

NUOVA NARD§´: Schettino, Mancinelli, Buonanno, Rivetti (62` Migali), Schito, Cezza, Totaro (46` Savino), Rosciglione, Muiesan, Corallo, Prisciano - ALL. Franco Leo

SAN PAOLO BARI: Castelletti, Tridente, De Marinis, Tartaglia, Clementini, De Ruggiero, Fanelli (90` Leleuso V.), Lo Mele, Genchi, Laboragine, Falco (65` Lobascio) - ALL. Andrea De Gregorio

ARBITRO: Stefano Pagano (Torre Annunziata)

RECUPERO: 3 minuti (1` pt + 2` st)

AMMONITI: Buonanno (N), Castelletti, Clementini, De Marinis (S)

ESPULSI: 90` CLEMENTINI (S)

SPETTATORI: 500

Sette punti nelle ultime tre partite sono un bottino che la dice lunga sulla "cura" Leo. E'un curriculum che apre molte chanches in questa coda del campionato, ma è bene tenere i piedi per terra e non pensare alla salvezza diretta, anche se a dista solo cinque punti, non perchè¦ non sia alla portata o per scaramanzia, ma per conservare quello spirito battagliero e quella dose di fortuna che sembra vadano a braccetto con la politica del vivere alla giornata, che alla luce dei fatti è più redditizia. In settimana si recupera Venafro - Tivoli, vediamo come va a finire e poi tiriamo le somme. Consideriamo che proprio la prossima di campionato ci vedrà impegnati in casa dei molisani in quello che si preannuncia un autentico scontro salvezza e che avrà un peso notevole nel disegnare la classifica di coda.

Ad Ostuni, laddove il Toro sconta la seconda giornata di squalifica del campo, è di scena il San Paolo Bari, una squadra senza nomi altisonanti, ma con gente di categoria ben messa in campo ed organizzata. Insomma un avversario ostico, ma che fuori casa è più abbordabile. Fra le proprie fila annovera quel Genchi, giovane promessa sul quale hanno posato gli occhi squadre di categoria superiore. Il Toro per infortuni e squalifiche deve fare a meno di alcuni uomini cardine, quei Fattizzo, Volturo e Di Tacchio su cui Franco Leo ha puntato per dare una struttura tattica alla squadra. Si rispolverano Cezza e Totaro, mentre Corallo è titolare e gioca in avanti al fianco di Mujesan.

Davanti a circa 300 irriducibili giunti da Nardò, la contesa calcistica inizia, e chi "mastica" calcio si accorge subito che il Toro ha una vesta tattica diversa, soprattutto l'assenza della boa Di Tacchio si fa sentire in maniera determinante oltre ad essere una punta di ruolo. Corallo è snaturato nel ruolo di attaccante e molte volte arretra alla ricerca di palloni giocabili. Ne conviene che il povero Mujesan tocca pochissimi palloni e svaria su tutto il fronte alla ricerca del varco e del passaggio giusto che non arriva. Si ritorna al passato e il pubblico rumoreggia per questa involuzione. Per farla breve il Toro non piace.

Gli unici tiri in porta avvengono sono su calci da fermo, anche da parte degli avversari. Così i baresi nei primi 5 minuti di gioco collezionano due palle gol, la prima su colpo di testa alzato sulla traversa da Schettino, la seconda con un tiro velenoso che taglia l'area ma che per fortuna non viene raccolto da nessuno. Rispondiamo con un colpo di testa di Prisciano che fa la barba al palo e con la solita punizione di Corallo che trova attento l'estremo difensore ospite. Il risultato si sblocca al 32'. Un calcio di punizione (tanto per cambiare) neanche ben tirato, inganna il nostro numero 1, con la sfera che gli passa miseramente fra le gambe. Alla luce del gioco finora espresso, il gol del San Paolo Bari è un'autentica mazzata. La reazione dei nostri è impalpabile mentre il primo tempo finisce recriminando per l'ennesimo fallo di mani del campionato non sanzionato come il codice comanda e con l'infortunio al giovane Totaro. Ah, dimenticavo. Degno di nota uno stop operato da Mujesan che raccoglie in corsa spalle al pallone un traversone lunghissimo e non ben calibrato. La sfera magicamente gli si inchioda ai piedi, mentre fra il pubblico si odono gli "ooooh" di meraviglia (bellissimo).

Si ricomincia e si registra l'ingresso di Savino. Fase di stasi della gara e si deve arrivare al minuto numero 20 per vedere un tiro in porta. Indovinate un pò: punizione di Corallo. La gara va avanti e lo sconforto va di pari passo. Ci prepariamo ad una pesantissima sconfitta mentre drizziamo gli orecchi al Guardiagrele che ci allevia la sofferenza. Nel frattempo Leo cambia Rivetti con Migali.

Minuto 84: corner. Batte Prisciano, il traversone lungo per la testa dei difensori incontra il collo pieno del destro di Mujesan che spedisce la palla nell'angolino opposto. Cacciamo dalla gola un urlo pazzesco per questo gol da incorniciare. Il Toro ha un sussulto, sembra rigenerato. Adesso ci crede. Saltano gli schemi e si butta a capofitto alla ricerca di una insperata quanto preziosissima vittoria. Minuto 91: Migali fila via sulla destra e si appresta al cross in area. Clementini gli si frappone, ma lo fa con un braccio. Rigore sacrosanto. L'arbitro che punta il dito sul dischetto è un fotogramma che ho inciso con forza nei miei pensieri, dal momento che era un emozione che faceva parte dei miei più sbiaditi ricordi. Stringendo santi e santini e con il cuore a mille concentriamo le attenzioni su Capitan Corallo in quel momento topico. Tiro, GOOOOOL!!! Portiere spiazzato e 2 a 1 per noi. Una parata di Schettino all'¯ultimo secondo di recupero è il frutto della reazione disperata degli ospiti che precede il fischio finale. Non credevo ai miei occhi, avevamo vinto!

Nel dopopartita mi ritrovo a scambiare due battute con un provatissimo Franco Leo il quale aveva sul viso impressi i segni della sofferenza. Mi confida che mai più in carriera allenerà a campionato in corsa e se sta facendo questo è per puro amore verso Nardò con la maglia del quale ha giocato 4 anni e per rispetto della sua tifoseria. Mi confida del suo amore verso la nostra città e di aver accettato l'incarico senza pretendere certezze economiche e senza chiedere nulla come garanzia tecnica. In quei momenti di "confessione" colgo lo spirito di sacrificio di quest'uomo (e dei ragazzi che allena) la cui professionalità è pari alla sua determinazione e mi viene spontaneo ringraziarlo con un abbraccio. Vai Franchino, costruisci questo piccolo miracolo!

by Fernando Pero

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