RUTIGLIANO - NARDO' 4-2

 DISFATTA NERETINA

  • IL NARDO' CROLLA A RUTIGLIANO
  • RUTIGLIANO - NARDO' 4-2
  • Reti: al 24' Lisi, al 34' Castillo, al 47' Carcciolese, al 54' Cota, al 65' sabini , al 85' Viggiano.

Il Nardò cade ancora e questa volta la sconfitta assume i contorni di un’autentica disfatta. Rutigliano amarissima per i colori granata. Una sconfitta umiliante aldilà della severità del punteggio. Una squadra che non è riuscita mai ad essere seriamente in partita, tantomeno padrona del campo. I granata hanno subito per lunghi tratti le accelerazioni e i cambi di ritmo imposti dall’undici barese. Troppo lento il centrocampo, troppo aperta la difesa. Si è retto solo fino all’1-1. Un tempo. Il primo, in cui il solito gol di Castillo ha riequilibrato le sorti di un incontro le cui difficoltà erano note e che il campo confermava. Poi il crollo. L’espulsione di Voglino ha costretto il Nardò per la terza volta su sei a giocare in inferiorità numerica. E non c’è stata più partita. Sono bastati dieci minuti ai rutiglianesi per raddoppiare e prendere il largo. L’ex Giacalone sbagliava anche un rigore, Bruno limitava i danni, mentre Viggiano segnava l’inutile gol del 2-4. Inutile soffermarsi sull’analisi dettagliata di un match che praticamente ha segnato il fallimento tecnico della gestione Lazic. Un esonero ormai ineluttabile.

La ricerca disperata di Nardò calcistica di uscire dal tunnel del cattivo calcio continua. L’ultimo sussulto della tifoseria neretina risale a quella storica vittoria sul Catanzaro, a Casarano, con una squadra imbottita di ragazzi guidati alla vittoria da un grande Vantaggiato. Era la fine del 2000. Il Nardò era terzo in classifica e i play-off sembravano nostri. Invece il 2001 portò un girone di ritorno da ultimi in classifica, Giusto si accontentò della salvezza come minimo garantito e la squadra si lasciò andare ad uno squallido finale. La conferma di Giusto e Terracenere ebbe solo l’effetto di cancellare ciò che di buono era rimasto e a porre le basi per un campionato molto problematico. La sconfitta nel derby col Tricase fu l’inizio dell fine. Partito il duo barese, l’arrivo di Lombardo servì a distruggere ciò che rimaneva di una squadra. La scellerata epurazione del gennaio 2002 fece sprofondare la squadra all’ultimo posto. A 10 partite dalla fine l’affidamento tecnico a Maestripieri servì solo a risparmiarci l’umiliazione della retrocessione diretta. Ma il destino era segnato. Ai play-out il Nardò quasi non lottò. Poi l’estate delle beffe. La Cavese retrocessa ma il Nardò non ripescato. Le brutture della giustizia (?) sportiva. Altri bocconi amari. Si riparte dalla serie D. A Lazic viene consegnata una squadra che dovrebbe dare spettacolo. Invece dopo sei partite si è in zona retrocessione. Non sappiamo ancora chi siederà sulla panchina granata. Ma diciamo basta al cattivo calcio. Alle umiliazioni. Alle promesse non mantenute. Non pretendiamo di vincere il campionato con questa squadra. In queste condizioni. Ma vorremmo vedere ancora il toro lottare. Almeno davanti ai suoi tifosi. A vincere e ad entusiasmare una grande tifoseria ormai stanca di soffrire.

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