SAN PAOLO BARI - NARDO' 1-0

 SCONFITTA NEL DESERTO

  • SAN PAOLO BARI - NARDO' 1-0

SAN PAOLO BARI:Di Vincenzo, Sciacovelli, Tridente, Laboragine (60` Morea), Tartaglia, De Ruggiero, Lacarra (71` Leleuso V.), Palasciano, Genchi, D`ermilio, Lobascio (76` Falco) - ALL. Andrea De Gregorio

NARDÒ: Peluso, Marcone, Fattizzo, Cezza, Inguscio (46` Mancinelli), Schito, Savino (76` Frisenda), Rosciglione, Muiesan, Corallo, Manco (83` Volturo) - ALL. Salvatore Nobile

RETE: 65’ Morea (S)

ARBITRO: Alfonso Della Rocca

RECUPERO: 7 minuti (3` pt + 4` st)

AMMONITI: D`ermilio, Laboragine, Lacarra (S), Manco (N)

SPETTATORI: 600

Rabbia. E’ la sintesi più estrema dell’ultima disavventura granata. Se qualche raggio di sole aveva riscaldato le speranze di rinascita, con la prestazione di Bari si ritorna al buio e al grande freddo. Per intenderci, non che siamo stati messi alla gogna dalla squadra avversaria, ma abbiamo sciupato la possibilità concreta di continuare a far punti in un match sicuramente alla portata e per di più contro un diretto avversario. Ecco perché scatta la rabbia, perché siamo noi stessi gli artefici delle nostre sventure. Si gioca al “delle Vittorie”, in un contesto ambientale sicuramente poco confacente alle aspettative di una partita di Interregionale, e benché si pagasse solo 3 € il biglietto di ingresso, gli unici spettatori di questo megastadio erano gli indomiti ultras granata (addirittura in tribuna centrale) e qualche parente dei calciatori baresi. In pratica si gioca in casa tenuto conto anche della squisita ospitalità della società barese. Insomma il contorno ideale per nutrire speranze di continuare a scalare la classifica.

Si gioca e in verità i primi 20 minuti danno l’illusione che le speranze si tramutino in qualcosa di più concreto poiché i nostri sembrano tonici e vogliosi di ben figurare. Il San Paolo non sembra preoccuparci più di tanto, e non palesa grossi mezzi tecnici al di là della evidente esperienza del libero Tartaglia e del centrocampista D’Ermilio. Ci riproponiamo col modulo a una punta, Mujesan, sostenuta da Corallo e con difesa e centrocampo a quattro. In panchina si rivede Leopizzi osannato dai nostri sostenitori. Rientra dalla squalifica Inguscio. Il buon approccio alla partita però è solo fumo poiché di tiri in porta manco a parlarne, vuoi per la buona disposizione della difesa avversaria, vuoi per un atteggiamento poco spregiudicato. Le fasce sono nulle e Mujesan rimane ben presto ingabbiato nella morsa avversaria. Inguscio schierato a sinistra e fuori ruolo gioca davanti a Fattizzo (perché Nobile non inverte le loro posizioni visto che il buon Andrea è un terzino naturale e i cross li sa fare?) e nel primo tempo tocca dieci palloni sbagliandone nove. Il nostro giovane under è il lontano ricordo del calciatore ammirato l’anno scorso. Ai suoi limiti tecnici nel fornire cross alle punte contrapponeva un dinamismo straordinario che quest’anno nemmeno c’è. Logica la sua sostituzione alla fine del primo tempo. Dall’altra parte Savino non era in giornata di grazia, e la sterilità offensiva ne diventa una ovvia conseguenza.

Col passare dei minuti i padroni di casa (?) che nel frattempo avevano collezionato numerosissimi fuorigioco (più per caso che per nostre reali intenzioni) prendono coraggio, mentre i granata scadono di tono e al 37 si registra l’unica emozione del primo tempo. Una mancata chiusura difensiva di Savino permette a Lobascio di crossare in tutta tranquillità, sul pallone il giovane under 87 La Carra di testa colpisce la traversa e sulla ribattuta Genchi spedisce alto.

La ripresa non offre nulla di nuovo con le due squadre che si annullano a vicenda. Quando il pallone è nei piedi di Corallo, il nostro uomo faro non ha soluzioni valide da proporre e molte volte si gira su se stesso alla ricerca di qualche inserimento che non c’è. Corre il 71° quando Savino conquista palla poco oltre il centrocampo (quando non siamo capaci noi ci scappa sempre l’errore avversario), baresi presi in contropiede, palla ceduta a Mujesan che dal limite dell’area scaglia un tiro che chiama ad un intervento spettacolare il portiere Di Vincenzo (un po’ la fotocopia del gol di Corallo contro il Bitonto) . Poteva essere l’ 1 a 0. Dal successivo calcio d’angolo riparte l’azione avversaria che con tocchi rapidi taglia in due il centrocampo. Morea subentrato a Laborragine scatta eludendo il fuorigioco e ricevendo palla dribbla Peluso e deposita comodamente in rete (un po’ la fotocopia del gol subito dal Bitonto). Una beffa! Si concretizza la vecchia regola del calcio del gol mancato, gol subìto! Inutili i correttivi finali con l’ingresso di Frisenda e Volturo (scusi Nobile, ma Migali è un nostro giocatore?). Si attende il forcing finale ma è pura illusione. Il Toro perde un occasione d’oro e fa sicuramente un passo indietro. Adesso è alle porte un altro scontro diretto che bisogna necessariamente vincere prima del derby. Ma che rabbia…

courtesy by Fernando Pero

Commenti