NARDO' - TIVOLI 0-0

 CERCASI GOL DIPERATAMENTE

  • NARDO' - TIVOLI 0-0
  • Arbitro: Ferraioli di Nocera Inferiore
  • Spett. 1000 circa, giornata umida, terreno viscido.

NARDO’	                 TIVOLI
Peluso	                 Paoletti
Inguscio (46’Maglio)     De Angelis
Marcone	                 Petruzzi (90’ Sabatuzzi)
Schito	                 Santoni
Perrone	                 Mattioli
Fattizzo  (65’ Migali)   Nocera
Volturo	                 Coppola
Rosciglione	         Lemme (87’ Pampili)
Corallo	                 Morelli
Viaggiano	         Murrachi (75’ Candido)
D’Amblè	                 Papa
	
	
All. Nobile	         All. Biagioni
Un Nardò confusionario e privo di idee si fa imbrigliare dalla Tivoli. Continua l’astinenza Granata, ancora senza vittorie , né gol. Eppure sembrava l’occasione giusta. Nobile recuperava capitan Volturo in mediana e inseriva il neo acquisto Fattizzo sull’esterno sinistro, proponendo un inedito 4-3-1-2. L’inizio era promettente. Volturo tesseva la manovra a terra con rapide aperture sulla sinistra per Fattizzo e D’Amblè. La prima mezz’ora vedeva due nitide occasioni da gol per il Nardò. D’Amblè scendeva sulla fascia e crossava per l’accorrente Corallo, finta del “10” neretino, portiere saltato, tiro in corsa e salvataggio sulla linea. Dieci minuti dopo ancora Corallo vicino al gol. Calcio di punizione dai trenta metri, barriera scavalcata e palo. Sfortuna. La Tivoli, però, non sta a guardare e su una leggerezza difensiva andava vicinissima al gol. Prima il tiro di Lemme viene impattato da Schito, poi con Peluso a terra, Muzzachi appoggiava di testa fuori. Da segnalare anche un colpo di testa di poco alto, di Viggiano, su cui franava Santoni. Azione a dir poco sospetta. Nel s.t. si attende il forcing neretino, invece è tutto un crescendo laziale. Il Nardò va via via esaurendo la sua carica agonistica e a nulla vale l’inserimento di Migali al posto di Fattizzo. I Granata producono solo un tiro nello specchio della porta, con Volturo, parato da Paoletti. I tiberini, invece, cominciano a controllare le sfuriate disordinate del Nardò, per poi prendere il possesso territoriale del centrocampo, fino a farsi insidiosi nel finale. Prima la traversa di Lemme, poi una deviazione acrobatica di Peluso su conclusione di Morelli e al 92’, l’occasionissima. Coppola a tu per tu con il giovane portiere granata. Peluso esce a valanga e salva il risultato. Un punto d’oro per i laziali. Un passo indietro per il Nardò in preoccupante fase involutiva. 

I SINGOLI

PELUSO: inizia timidamente con qualche incertezza, diventa decisivo nel secondo tempo. Provvidenziale.
MARCONE: svolge il suo compito senza sbavature. Una prova sufficiente.
SCHITO: lotta da solo contro tutti. Tampona, spazza, lancia, imposta. L’anima dei Granata.
PERRONE: impacciato, insicuro, maldestro. Grandi mezzi fisici, ma scarsa personalità.
INGUSCIO. Non entra mai in gioco. Sostituito nell’intervallo.
MAGLIO: sostituisce Inguscio e ne ripete le imprese. Mai in partita. Un oggetto misterioso.
FATTIZZO: finchè ha fiato, fa sentire il suo peso sulla fascia. Calo fisiologico nella ripresa. Utile.
MIGALI: gioca l’ultima mezzora e porta scompiglio sulla fascia, ma ormai il Nardò era in apnea.
VOLTURO: in condizioni precarie, regge mezzora, poi perde le coordinate del centrocampo.
ROSCIGLIONE: recupera palloni, ma raramente rilancia il gioco. Troppo macchinoso e statico.
CORALLO: salvataggio sulla linea e palo. Sfigato. Sempre attivo, cala nel finale come tutta la squadra.
VIGGIANO: lotta, apre varchi, si propone, ma di tiri neanche a parlarne. Ingenerosamente beccato.
D’AMBLE’: generoso come sempre, ma scarsamente incisivo. Confinato sulla fascia nel s.t. si spegne alla distanza.
NOBILE: modifica l’assetto tradizionale mettendo quattro difensori in linea e facendo salire Fattizzo a centrocampo. Si nota qualche miglioramento finchè regge Fattizzo, poi sono dolori. Da quella fascia arrivano i pericoli maggiori e Perrone si trova davanti ad avversari lanciati o in superiorità numerica. Insiste a preferire Maglio a Savino, ma questo è solo un particolare. La squadra non ha gambe e a volte neanche testa.

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