BITONTO - NARDO' 0-0

 


29.a giornata


UN PUNTO CHE FA CLASSIFICA

  • BITONTO - NARDO' 0-0
  • Difesa ancora imbattuta
  • +2 sul penultimo posto

BITONTO - NUOVA NARD§´ 0-0 (0-0)

Data: 10/4/2005 Ore: 15.00

BITONTO: Pirchio, Gismondi, Roselli, Bonfardino, Lopetuso, Cataldi, Gesuito, Buttazzoni, Fusco (72` Saracino), Mele S., Laviano - ALL. Pietro Ruisi

NUOVA NARD§´: Schettino, Mancinelli, Buonanno, Rivetti, Schito, Volturo, Prisciano (93` Savino), Rosciglione, Muiesan (69` Corallo), Fattizzo (63` Della Bianchina), Di Tacchio - ALL. Franco Leo

ARBITRO: Marco Citro

RECUPERO: 3 minuti (0` pt + 3` st)

AMMONITI: Volturo, Fattizzo (N)

ESPULSI: nessuno

SPETTATORI: 1000

Nelle partite del Toro c'e' sempre qualcosa o qualcuno che 'ruba' il palcoscenico alla contesa calcistica e che si rende protagonista ben più degli attori principali quali dovrebbero essere i calciatori. Stavolta non centrano arbitri o tifosi irrequieti, stavolta lo starring è il Dio Eolo, che spira cocciuto e tenace ma spreca tutta la sua energia mancando i mulini a vento. Non posso valutare se ci fossero gli estremi della interruzione della partita (vedi Venafro-Tivoli), ma l'impossibilità di battere i calci da fermo, perchè l'amata sfera ruzzolava per suo conto, sono un indizio pesante. Alla fine i protagonisti (da ambo le parti) sono soddisfatti e come si dice: contenti loro­

Sicuramente i tre punti sarebbero stati oro colato, ma ci si deve accontentare visto l'allungo operato sul Guardiagrele sconfitto, che resta l'obiettivo minimo (ma più importante) da tenere in considerazione. Dicevamo di una partita anomala dominata dal vento, e allora riesce facile capire (come poi ovviamente è successo) che si trattato di un match dai due volti, insomma un tempo per parte. Il Toro ha avuto dalla sua l'imprevisto alleato nella prima frazione di gioco, e se vogliamo essere cattivelli, gli si può rimproverare la scarsa vena (o coraggio?) nel tentare la via della rete, soprattutto con i tiri da lontano. Il Bitonto non può fare molto e si intuisce, allora perchè non azzardare una tattica un po' più spregiudicata? Vista la situazione la carta Corallo poteva essere provata già nel primo tempo provando il 3-4-1-2 per poi tornare a coprirsi nella ripresa in cui le carte in tavola si sarebbero invertite a favore degli ospitanti.

In ogni modo il primo tempo è povero di emozioni ad eccezione di due tentativi operati da capitan Volturo proprio con tiri dal limite ma che si spengono di poco al lato della porta. Il Bitonto ci prova con l'ex Gesuito, ma il tiro è da dimenticare, come il suo ex allenatore Pino Giusto (ovviamente disoccupato dopo aver raso al suolo Nardò e Rutigliano) che guardava la partita dagli spalti. Ah, dimenticavo, a nostro favore non è stato fischiato un rigore grande quanto una casa per fallo di mano in piena area di rigore (ho riguardato più volte le immagini dell'episodio per confortare l'impressione avuta dal vivo, e prende sempre più corpo in me, dal momento che credo nella buona fede degli arbitri, l'ipotesi di una approfondita visita oculistica per l'intera classe arbitrale), mentre è stato sbandierato un fuorigioco inesistente a Prisciano che se ne andava da solo in porta. Viste tutte le vessazioni alle quali è costantemente esposto il Toro, queste situazioni sono diventate dei dettagli insignificanti. Pregando e facendo scongiuri, mi preparo al secondo tempo.

Pronti via, traversa! Chi la colpisce? Il Vento! Si, perchè¦ un mezzo tiro al volo si alza a campanile e rimbalza nell'area piccola di rigore in un punto in cui non c'è erbetta determinando una traiettoria stranissima e ingannevole. Ce la caviamo, ma si soffre. Calci d'angolo a ripetizione tagliati diventano temibilissimi, ma la difesa tiene. Sugli scudi Schito, per me migliore in assoluto dei nostri. Di ripartenze granata non se ne parla, mentre nel primo quarto d'ora della ripresa i palloni più lunghi sono i rilanci di Schettino (alcuni dei quali incontrando forti raffiche di vento finiscono addirittura nella nostra trequarti!). Terminato infruttuosamente il forcing iniziale della ripresa, i Bitontini sembrano accusare il colpo dell'insuccesso e si rilassano, mentre noi sostituiamo Fattizzo con Della Bianchina, e un pò più tardi Mujesan con Corallo.

Mentre il Bitonto tenta qualche casuale sortita, il Nardò ci prova due volte: la prima col Capitano (sempre lui) che dal limite dell'area colpisce in mezza rovesciata e scaglia un tiro che si perde d'un soffio alto (bellissimo per coordinazione ed esecuzione), l'altro più clamoroso all'87 con Buonanno, che proponendosi sulla sinistra riceve un assist da Corallo e tenta un tirocross che impennandosi a campanile mette fuori causa il portiere e sembra spegnersi alle sue spalle. Mentre mi preparavo a stabilire il nuovo record di salto in alto da fermo per gioire della marcatura incurante di essere in mezzo ai bitontini, la maledetta palla come se pilotata da qualche telecomando tenuto dal diavolo, fa la barba al palo e sfila sul fondo. Non oso per pudore riferire i concetti che in quel momento hanno fatto capolino nel mio 'animus'.

Finisce la partita ma c'è tempo per un siparietto. Laudisa, giovane n. 11 locale, non ricambia i ripetuti tentativi di saluto di Schito, anzi sembra irritato di ciò e reagisce. Schettino non gradisce tanta maleducazione e non si attarda a farglielo capire. Nasce un parapiglia, con qualche esagitato che scavalca la rete di recinzione, mentre tutta la squadra granata viene bloccata in campo. Alla fine si aggiusta tutto, ma questo spirito battagliero ci piace, ci fa capire che siamo vivi e che, come dice qualche personaggio purtroppo poco lungimirante nel tornaconto della propria stima rivoltagli dalla sua stessa città: LOTTEREMO FINCHE' LA FINE SUL TRIANGOLO DI GIOCO!!!

by Fernando Pero

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