NARDO' - TERRACINA 2-0

 UN TORO TRAVOLGENTE

  • NARDO' - TERRACINA 2-0
  • Reti nel s.t. al 13' e al 45' Petar Zhabov
  • Spettatori 1000 circa, rappresentanza ospite. Giornata mite, terreno scivoloso.

NARDO’	                     TERRACINA
Leopizzi	             Pepe
Cornacchia	             Marulli
Schito	                     D’Amico Angelo
Muci (90’ Renis)	     Di Giosa (62’ Pasquali)
Inguscio	             Forzellin (80’ Palmacci)
Previderio	             Stanziale
Volturo	                     D’Amico Antonio
Branà	                     Germano
Corallo	                     Serapiglia
Annicchiarico (80’ Savino)   Stravato
Jabov	                     Ronca
	
All. Nobile	             All. Borelli
	
Numeri. Sesta vittoria consecutiva in casa. Ottava vittoria assoluta. 450’ minuti di imbattibilità interna di Leopizzi. Miglior difesa del campionato. Prima doppietta realizzata. 27 punti che ci pongono a –5 dal vertice, +2 sui play-off e + 9 sulla linea salvezza. Non fosse per il sorprendente rendimento dell’Isola Liri si parlerebbe di primato assoluto. I Granata si ritrovano magicamente tra le mura di Via XX settembre. Non ce n’è per nessuno. Tantomeno per il malcapitato Terracina.

Ma stavolta il Nardò ha fatto di più. Non si è limitato all’essenziale formula costruzione-gol-conservazione. Il Nardò ha spaziato con grande disinvoltura per tutte le zone del campo e per tutto l’arco dei 90’. Logica conseguenza di questo atteggiamento è stata la produzione di almeno una decina di nitide palle-gol.

Dopo la sconfitta (immeritata) di Bojano, Nobile doveva rinunciare a Toma, De Rinaldis e Fumarola. I tre venivano degnamente sostituiti da Muci, Branà e Annicchiarico. Al cospetto di ancora troppo pochi spettatori (un migliaio circa) ancora presi dai postumi di Milan-Boca, il Nardò partiva subito all’attacco. Al 1’ Zhabov lanciato in corridoio alza sopra la traversa. I Granata mantengono l’iniziativa e appoggiano la manovra sugli attivissimi esterni Previderio e Inguscio. E’ proprio il piccolo tornante destro a inserirsi intelligentemente su suggerimento di Corallo e a tirare. Palla sull’esterno. Al 20’ Branà raccoglie un tocco di Volturo e spara di prima intenzione. Bella la deviazione in angolo di Pepe. Il portierino laziale sarà fondamentale per tutto l’arco dell’incontro nel limitare i danni incombenti. Quando non ci arriva è una traversa benevola a salvarlo. Su calcio d’angolo Schito raccoglie al volo e manda la palla a schiantarsi sotto la trasversale. Il rimbalzo sul terreno è beffardo e la palla schizza fuori. La pressione granata produce una serie di cross e mischie in area infruttuose, permettendo ai laziali di andare negli spogliatoi sullo 0-0.

Il secondo tempo vede un Toro arrembante. Corallo ingaggia una sfida personale con la traversa. Prima un fendente da fuori area, poi un calcio di punizione pennellato vanno a stamparsi sullo stesso punto della traversa. Il Nardò non si scompone e continua a macinare gioco con una continuità impressionante. Volturo domina la zona centrale, Branà vince tutti i contrasti, gli esterni alimentano con puntualità, Corallo sembra immarcabile mentre Zhabov è in agguato.

Il gol è nell’aria e arriva puntuale. Palla in area per il bulgaro che spalle alla porta si produce in una rapidissima girata trafiggendo Pepe con un tiro dal basso verso l’alto. Un gol di assoluto valore del bomber del CSKA Sofia. Il Nardò sblocca al momento opportuno una partita che poteva complicarsi.

Il Terracina sotto la regia dell’ex Germano cerca di riorganizzarsi. Il Nardò come di consueto arretra il baricentro e schiera la difesa a 5. I laziali tentano qualche sortita sulle fasce ma senza risultati. Il Toro invece riesce a piazzare ficcanti ripartenze con Branà, Volturo e Previderio in gran vena. Al 27’ il Terracina rimane in 10. Zappata di Marulli (già ammonito) sui piedi di Zhabov e cartellino rosso. Si aspetta il raddoppio da un momento all’altro. Al 30’ Corallo calibra un pallonetto dai 25 metri e palla ancora sulla traversa. Da non crederci. Qualcuno teme la beffa, ma questo Nardò non tradisce. Al 90’ Zhabov riceve palla da Savino e batte rasoterra Pepe. Mai vittoria fu più netta.

Ancora un Nardò micidiale in casa. Ancora un tuffo sotto la tribuna. Ora ci aspetta Manduria, campo tradizionalmente ostico per i colori granata. Alla truppa di Nobile il difficile compito di sfatare la tradizione negativa. Un Nardò così può farlo.

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