NARDO' - GROTTAGLIE 1-1

 DELUDENTE PARI COL GROTTAGLIE

  • NARDO' - GROTTAGLIE 1-1
  • Reti: al 2' Castillo (r), al 60' Aquaro

Cronaca dell’ennesima vittoria mancata. Il Nardò riesce a farsi bloccare in casa persino da un Grottaglie imbottito di giovanissimi. Ancora una volta abbiamo assistito ad una prova disarmante dei granata di Lazic. Incapaci di chiudere una partita che già dopo due minuti li vedeva in vantaggio. Rigore trasformato da Castillo per un atterramento di Alessandrì. A questo punto un normale copione calcistico avrebbe previsto che la squadra di casa e di maggiore caratura tecnica mettesse all’angolo la malcapitata squadra di ragazzini, timorosa e pronta ad immolarsi come preda predestinata. Invece a Nardò queste cose non succedono.

I granata si fanno ricacciare nella propria metà campo da un Grottaglie spinto più dalla foga agonistica che da un vero e proprio ordine logico. La partita è continuamente spezzettata da un arbitro pronto a fischiare il minimo contatto. Campanella si fa ammonire per un entrata scomposta sul fronte d’attacco. Il Nardò si limita ad un irritante contenimento ricorrendo, anche troppo spesso, al fallo. Il Grottaglie aggredisce, ma deve fare i conti con i propri limiti tecnici. Qualche tentativo da fuori area e nulla più.

Prima della fine del tempo due break neretini sembrano vivacizzare l’incontro. Longo salta l’uomo e lancia in corridoio Alessandrì, pronta sventagliata sul fronte opposto per Castillo che però arriva lungo e tira debolmente. Altro tentativo granata è il tiro di Minieri su bel lancio di Stasi. Pallone di poco fuori misura. Finisce il p.t. e se non fosse per il gol di vantaggio verrebbe voglia di fischiare.

Nel s.t. il Nardò pare scuotersi e va vicino al raddoppio. Castillo si trova smarcato in area e potrebbe sfondare, invece decide per un pallonetto da dentro l’area, prontamente stoppato dall’ex Leone. La legge del gol sbagliato – gol subito scatta inesorabile. Azione sulla fascia destra grottagliese, lungo traversone in area e incornata vincente di Aquaro. 1-1 Tutto da rifare. Il Nardò abbozza una reazione ma sbanda paurosamente. Il Grottaglie ha la palla del 2-1 ma Circello sventa su tiro di Montanaro. Pochi minuti dopo l’inesperto Campanella si fa cogliere ingenuamente in simulazione in area e viene espulso. Il Nardò potrebbe andare in barca da un momento all’altro. Lazic dopo aver sosituito per infortunio un confusionario Protano con Voglino, inserisce Viggiano per Alessandrì. Passata la sfuriata, i grottagliesi rinculano nella propria metà campo e lasciano spazi ai centrocampisti granata. Occasione d’oro per Longo smarcato in verticale da Castillo, tiro e respinta di Leone in angolo. Finale concitato. I neretini, finalmente trovano coraggio. Entra Cavallo e fa sentire il suo peso, suoi i tiri più pericolosi da fuori, ma Leone sebra insuperabile. Il numero uno tarantino sbaglia clamorosamente un’uscita ma né Viggiano, né Castillo riescono a mettere in gol. Finisce ingloriosamente tra i fischi la partita dell’atteso rilancio. Si apre invece l’ennesima crisi tecnica.

Vediamo comunque di analizzare la situazione in casa granata per poter individuare il male oscuro del cattivo gioco. Il Nardò ha scelto la via di inserire in porta uno juniores, ma i risultati sembrano negativi. Bruno è ancora vittima di incredibili amnesie, mentre Circello pur sembrando più a suo agio non sembra dare la necesaria sicurezza al reparto arretrato. Inevitabile. La difesa può contare su validi elementi come stafico, Moschella e Toledo, ma la fragilità è sulle fasce. Marinelli gioca in punta di piedi, Campanella è stato buttato subito nella mischia e ne sta pagando il prezzo. Le alternative si chiamano Cornacchia e Potì.

Il centrocampo è il punto chiave dei malanni del toro. L’unico che sta interpretando bene la sua parte è il giovane Longo. Protano dimostra limiti di personalità per ricoprire una posizione nevralgica del campo. Cavallo dopo due gare irritanti per atteggiamento e rendimento ha fatto vedere qualcosa di buono partendo dalla panchina. Stasi appare un mediano grintoso e di quantità, ma incapace di canalizzare il gioco e focalizzare su di sé la manovra. Minieri, ovvero il mistero di inizio campionato, sembra isolarsi sistematicamente e spegnersi col passare dei minuti. Un’ombra. Castillo, Alessandrì, Viggiano: gli uomini che fanno la differenza. Troppo spesso isolati, ma anche troppe volte imprecisi e leziosi.

Tatticamente il Nardò sembra una squadra bloccata. I terzini non appoggiano la manovra d’attacco. A centrocampo manca la fluidità del gioco. Il possesso-palla è limitato. Spesso si subiscono chilometrici contropiede. In attacco sembrano svanite le giocate ammirate in coppa Italia. Si vivacchia su invenzioni personali. Una domanda però ci sorge spontanea. Come è possibile che la squadr abbia perso smalto e brillantezza in così poco tempo. Come mai non si riesce mai a giocare su ritmi elevati? Alcuni giocatori sono letteralmente imballati. Lazic non sta facendo un buon lavoro né sul piano tattico, né psicologico, vogliamo anche chiederci se stia facendo un buon lavoro sul piano atletico?

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