MANDURIA - NARDO' 4-2

 PESANTE SCONFITTA A MANDURIA

  • In bilico la panchina di Lazic
  • MANDURIA - NARDO' 4-2
  • Sequenza reti: Alessandrì, Leone, Biancardi, Leone, Cavallo (r) Incitti (r)

MANDURIA	   NARDO’
GENOVESE	   CIRCELLO
BIANCARDI	   MARINELLI
INCITTI	           CAMPANELLA
ARCUTI	           STAFICO
DE ICCO	           TOLEDO
CEZZA	           LONGO (ANNICCHIARICO)
LEONE (SCOLOZZI)   STASI
DANUCCI	           CAVALLO
COLLINS (GAETANI)  MINIERI (VIGGIANO)
SPONARO (COCCIOLI) ALESSANDRI’
CICCARESE	   CASTILLO
	
ALL. TOMA	   ALL. LAZIC
Ed è già crisi. Il Nardò naufraga sul campo di un coraggioso e ben organizzato Manduria. Quattro gol subiti in un solo tempo è un primato peggiore dei tempi bui della gestione Lombardo. Difficili da mandare giù. Inconcepibili per una squadra che ha velleità di promozione.

La partita

Si gioca davanti ad una bella cornice di pubblico. La cittadina di Manduria sente il richiamo del big-match e accorre numerosa. Dalla parte opposta la tribuna centrale 300 entusiasti e “carichi” aficionados neretini alla ricerca di riscatto e soddisfazioni.

Si comincia con schermaglie di studio. Il Nardò punge con Castillo ma non conclude. Il Manduria, a dispetto del 4-3-3, appare accorto e determinato a non farsi sorprendere. Alla mezzora escono fuori i padroni di casa. Pericolosi con un traversone di Ciccarese su cui chiudono in affanno Circello e Campanella. Un calcio di punizione di Incitti parato ancora dal giovane numero uno neretino e un’uscita a valanga sui piedi dell’altro ex Ciccarese.

Come la domenica precedente il Nardò decide di sporcarsi i pantaloncini solo sul finale di tempo. Dopo aver ripreso il controllo di palla a centrocampo è un magistrale pallonetto liftato di Alessandrì a regalarci l’1-0 allo scadere. Partita in discesa? Il tempo di un tè caldo ed inizia il tiro al bersaglio. Manduriano purtroppo. Primo minuto cross in area, deviazione di Circello e correzione in gol di Leone. Pareggio. Due minuti dopo Ciccarese fila in solitudine verso la porta granata. Fermato da un provvidenziale offside. Il Manduria si ritrova a meraviglia, Mr Toma (altro ex) dispiega un temerario ma equilibrato 4-2-4, il Nardò oppone un raffazzonato 4-4-2. I reparti granata appaiono scollati. Mancano i raddoppi di marcatura. A centrocampo si aprono varchi invitanti per i veloci contropiede manduriani. Al 57’ Biancardi prende palla a centrocampo e trova una voragine nelle linee difensive granata. Ha tutto il tempo di stoppare, portarsi la palla avanti, prendere la mira e scaraventare un violento diagonale. Palo e gol. 2-1.

Lazic corre ai ripari. Esce uno spento Minieri per Viggiano. Si prova la carta della mezzapunta, Alessandrì, dietro la coppia Viggiano-Castillo. Il Nardò cresce ma proprio nel momento in cui sembra riacciuffare la partita crolla. Incredibile a dirsi, da una punizione dal limite a proprio favore nasce un contropiede di 80 metri che porta Leone alla conclusione vincente. 3-1. Desolante. Due minuti dopo su un’azione confusa, l’arbitro concede il rigore per un fallo su Viggiano. Batte Cavallo e segna. 3-2.

Ultime energie da buttare in campo. Viggiano sembra il più intraprendente e pericoloso. Ma il Nardò è pure sfortunato. Su cross di Alessandrì è Toledo a colpire il palo a portiere battuto, mentre poco dopo è Viggiano che colpisce a botta sicura trovando l’opposizione decisiva di Genovese. Gol sbagliato – gol subito. Non si smentisce mai a pochi minuti dalla fine l’ennesima incursione manduriana taglia a fette i reparti neretini. Ciccarese si trova solo davanti a Circello e subisce fallo. Rigore. Batte Gigi Incitti e pone il sigillo su un’autentica batosta.

Il dopopartita è convulso. Dura contestazione dei tifosi. Discussioni all’interno della dirigenza neretina. Già in bilico la panchina di Lazic. Appena 180 minuti di calcio e siamo già in crisi. Per l’ennesima volta. Il tunnel del cattivo calcio a Nardò sembra non finire mai.

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